Equitazione
Per diventare cavalieri non si deve cominciare dalla pratica dell'equitazione, ma dalla comprensione. Solo la comprensione e la connessione tra cavallo e cavaliere sono alla base del successo in equitazione.
Michel Robert
Per diventare cavalieri non si deve cominciare dalla pratica dell'equitazione, ma dalla comprensione. Solo la comprensione e la connessione tra cavallo e cavaliere sono alla base del successo in equitazione.
Michel Robert
Descrizione
È uno sport completo perché prevede l'utilizzo di tutto il corpo (sia la parte bassa, gambe e glutei sia la parte alta: dal busto, alle spalle, alla testa).
parola chiave
Libertà
“Anche se sei in un rettangolo di dressage, dove devi controllare il tracciato e il movimento, quello che senti quando il cavallo si muove e lavora con te, quell'energia lì, che senti fluire e arriva dal cavallo…per me è libertà.”
Martinese L.
Cosa sviluppa?
Capacità motorie
- Capacità di controllo del movimento: “Significa gestire le azioni che si fanno in sella a seconda dell’obiettivo che hai. Ogni gesto deve essere mirato e preciso perché comunica qualcosa al cavallo (sia che tu ti muova sia che tu stia fermo).” Martinese L.
- Capacità di accoppiamento e combinazione dei movimenti: “Per coordinarsi in sella: magari fai azioni diverse con parti del corpo differenti. Per esempio, con le gambe eserciti una leggera pressione e con la mano (che è a contatto tramite le redini con la bocca del cavallo) gli dai una direzione.” Martinese L.
- Capacità di differenziazione cinestetica: Percepire il tuo corpo e sapere quanta forza e pressione usare a seconda della situazione. “Devi sentire come contrai e alleggerisci la muscolatura”. Martinese L.
- Capacità di equilibrio: Stare seduti su un piano mobile (come la sella di un cavallo) non corrisponde alla normalità. Quindi, per poterlo fare è fondamentale la ricerca dell’equilibrio;
- Capacità di ritmo: “Il ritmo nell'andatura è fondamentale: alle volte devi sentire il ritmo del cavallo e adattarti al suo; altre volte sei tu a richiedere al cavallo di seguire il tuo.” Martinese L.
altre abilità
(Mentali, Valoriali, etc...)
- Concentrazione: su ciò che stai facendo e sul cavallo.
- Tempo di reazione: “Quando il cavallo fa qualcosa (per esempio perde la concentrazione e/o diventa teso), devi essere in grado di percepirlo e reagire subito di conseguenza (ricercare la sua attenzione o rasserenarlo). Agire al momento giusto, ti permette di prevenire situazioni più complicate.” Martinese L.
- Percezione tattile: Si accentua la sensibilità e la consapevolezza tattile sia rispetto al proprio corpo che rispetto al cavallo. “Si impara ad avere un senso del cavallo: sentire il cavallo e andarci insieme” Martinese L.
- Empatia: Ti relazioni costantemente con un essere vivente che non parla. Devi trovare un mezzo alternativo per entrare in contatto l’animale.
- Determinazione: “Perché sei tu che decidi a cavallo, altrimenti decide lui. Devi avere leadership!” Martinese L.
- Gestione delle emozioni in generale: “Il cavallo ha un intelligenza emotiva molto sviluppata: sente tantissimo e legge il linguaggio non verbale. Lui sente se hai paura, se sei arrabbiato, se sei felice. E i tuoi stati d’animo lo influenzano.” Martinese L.
Se faccio Equitazione cosa imparo?
A livello amatoriale
- Imparare a stare vicino al cavallo in sicurezza e in modo corretto: es. come avvicinare la mano per accarezzarlo, come passargli da dietro ecc.
- Imparare a stare vicino al cavallo anche a livello mentale: es. gestire la relazione con il cavallo e rispettarlo nelle sue peculiarità, come non correre in scuderia perché si può spaventare ecc.
- Salire e scendere dalla sella
- Saper assumere la giusta posizione in sella
- Gestire e assecondare le tre andature del cavallo (passo, trotto, galoppo)
a livello agonistico
- Utilizzare gli aiuti (es. gambe, braccia e corpo) con lo scopo sia di stare correttamente in sella sia di migliorare il lavoro sul cavallo e sulla sua preparazione fisica
- A seconda della disciplina praticata (es. dressage), imparare i gesti atletici caratteristici
Curiosità
- Impari a comunicare in modo diverso: il cavallo non parla. Sei obbligato a utilizzare altre forme di comunicazione. Utilizzi il linguaggio non verbale, il tatto, la comprensione di stati d’animo (tuoi e del cavallo). Questo lavoro sviluppa la nostra parte istintiva;
- C’è meno contatto con l’allenatore, rispetto ad altri sport: quando fai equitazione hai più contatto con il cavallo piuttosto che con l’allenatore perché è a terra in centro al campo (contatto ridotto);
- Alta propensione delle bambine ad avvicinarsi al cavallo: a livello amatoriale, il numero di femmine è superiore a quello dei maschi. Successivamente, nell'agonismo più avanzato e in ambiente professionistico, il numero di maschi aumenta notevolmente.
- È importante avere “senso del cavallo”: ovvero entrare talmente tanto in sintonia con il cavallo da diventare una cosa sola: il pensiero dell’uomo si traduce immediatamente in azione del cavallo;
- È uno sport a tutti gli effetti: andare a cavallo non significa solamente starci sopra; significa fare una buona preparazione fisica per avere i muscoli adeguatamente pronti al lavoro in sella. Inoltre è fondamentale farlo in sicurezza, rispettando se stessi e l’animale. Imparare a cadere da cavallo è altrettanto importante.
La psicologa dello sport di Orangogo ringrazia per la collaborazione Lucrezia Martinese, istruttore FISE
Eventi
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