Apnea

Il subacqueo si immerge per guardare fuori, l’apneista per guardarsi dentro.
Umberto Pelizzari

Il subacqueo si immerge per guardare fuori, l’apneista per guardarsi dentro.
Umberto Pelizzari

Descrizione

Questo sport si articola in tre discipline:             
 1. Apnea dinamica: si svolge prevalentemente in piscina e consiste nell’effettuare in apnea un percorso orizzontale dove, a seconda della categoria, vince l’atleta che più si avvicina a un tempo dichiarato o che percorre più metri;        
 2. Apnea profonda: si svolge in mare. In questo caso l’atleta scende in apnea a una certa profondità da lui dichiarata a priori;             
 3. Apnea statica: l’atleta sta fermo in posizione prona, mantenendo la testa sotto l’acqua cercando di “tenere” l’apnea per più tempo possibile. 

parola chiave

Coppia

“Il concetto di coppia, o compagno, è alla base della subacquea in generale e a maggior ragione dell’apnea per ragioni di sicurezza. Il compagno è colui che vigila sulla mia sicurezza e che sa cogliere eventuali segnali di difficoltà."
Fontana P.

Cosa sviluppa?

Capacità motorie

  • Capacità di apprendimento motorio: Nell'apnea di profondità e in quella orizzontale, bisogna sfruttare al meglio l’aria che si ha a disposizione. Per farlo è necessario muoversi nel modo corretto. “Una buona gestione della tecnica e dello sforzo permetterà di sfruttare al meglio l’aria, in modo da prolungare i tempi di apnea rendendola più piacevole e appagante.” Fontana P. 
  • Capacità di differenziazione cinestetica: In questo sport è importante essere consapevoli dello stato del nostro corpo e dei nostri muscoli in modo da utilizzare solamente la muscolatura che effettivamente ci serve per muoverci, mantenendo il resto del corpo più rilassato possibile. Un muscolo contratto è un muscolo che consuma ossigeno riducendo conseguentemente l’apnea;
  • Capacità di equilibrio: “In acqua non sempre si ha la percezione di quale sia la nostra reale posizione. Mantenere l’equilibrio e conoscere come si è posizionati nell'acqua è sicuramente un punto a favore. Una posizione non idrodinamica mi farà sprecare energie e quindi consumare di più!” Fontana P.
  • Capacità di ritmo: Possedere un ritmicità nel movimento aiuta l’atleta a evitare accelerazioni che lo potrebbero penalizzare. Le prime gare, infatti, prevedono una distanza fissa da percorrere in un tempo dichiarato prima della partenza. “Una percorrenza ideale è quella che dall’inizio alla fine mantiene lo stesso ritmo. Tipicamente si tende ad accelerare alla fine per arrivare prima…ma se il serbatoio è in “riserva” accelero o rallento?” Fontana P.             
  • Mobilità articolare: Ci sono alcune posizioni (soprattutto per ciò che riguarda le spalle e le braccia) dove bisogna essere il più idrodinamici possibile per ottenere il massimo risultato prestazionale.



altre abilità
(Mentali, Valoriali, etc...)

  • Concentrazione: “È fondamentale essere concentrati su cosa si sta facendo e su ciò che si prova a livello di sensazioni in quel momento, senza pensare all'obiettivo; intendo che bisogna cogliere i segnali che ti manda il corpo rispetto alle piccole variazioni fisiche…soprattutto quando le apnee diventano più impegnative. Ignorare determinati segnali può portare anche al verificarsi di incidenti.” Fontana P.
  • Pianificazione: “Una delle prime cose che si imparano, soprattutto se si va in mare, è la pianificazione: dove andare, quando andare (per le condizioni meteo e del mare) e con chi andare. E anche una volta in acqua è bene informare i compagni se si vuole fare qualcosa di particolare come ad esempio scendere e fermarsi un po’ di più sul fondo in modo da non mettere in difficoltà chi mi presta assistenza.” Fontana P. 
  • Rispetto delle regole: sia di gara sia di esecuzione dell’attività. Talvolta le regole non sono scritte ma dettate dal nostro corpo, quindi anche questo va rispettato;
  • Gestione della fatica: “È uno sport dove ci si muove lentamente con uno sforzo relativamente modesto, ma il fatto di non respirare lo accomuna per molti aspetti a sport decisamente più fisici. Infatti, in una prestazione importante i muscoli iniziano ad accumulare acido lattico proprio come quando lo sforzo è elevato. Quindi, nonostante lo sforzo sia blando, la condizione di mancanza di ossigeno porta questo sport a essere tosto da sostenere e a certi livelli necessita di un buon allenamento fisico.” Fontana P.
  • Gestione dell’ansia: “Questa competenza è fondamentale. Il neofita che si trova in apnea e sente la voglia di respirare, prova un forte stato di ansia e cerca di tornare in superficie il prima possibile…se la superficie non arriva può addirittura andare in panico, situazione difficile da gestire!  L’esperienza e la conoscenza di sé fa in modo che quest’ansia venga gestita ricercando tranquillità e rilassamento…aspetto utile anche nella vita di tutti i giorni.” Fontana P.
  • Rilassamento: Strettamente connesso alla gestione dell’ansia. Per un apneista è importante imparare a rilassarsi perché questo gli permette di consumare meno ossigeno e ottenere migliori risultati. 



Se faccio Apnea cosa imparo?

A livello amatoriale

  • Respirare bene: imparare a respirare correttamente migliorerà la qualità dell’aria nei nostri polmoni sia durante le nostre apnee sia nella vita di tutti i giorni
  • Muoverti in acqua in economia: compiere il minor sforzo possibile, ottenendo il massimo risultato
  • Rilassare il corpo fuori e dentro l’acqua



a livello agonistico

  • Porto i punti 1, 2 e 3 a un livello superiore. 
  • Utilizzare al meglio gli attrezzi (es. pinne, monopinna)
  • Rimanere qui e ora: Focalizzare l'attenzione su ciò che sto facendo e non sul traguardo



Curiosità

  • L'Apnea si inizia non troppo presto: Si può iniziare a trattenere il respiro fin da bambini ma, come per tutti gli sport, deve essere un gioco. Dagli 11/12 anni si possono iniziare le prime esperienze di apnea. Dai 14 anni si può pensare all'agonismo vero e proprio;
  • Come si vince: “Nelle prime gare di Apnea non vince chi va più lontano o più in profondità. Si inizia con l’imparare a “conoscersi” e vince chi è più regolare. Le distanze sono fisse in base alla propria categoria e vince chi, dichiarando un tempo di percorrenza per quella distanza, si avvicina di più al proprio dichiarato. Solo nella categoria denominata “Elite” vince chi va più lontano .” Fontana P.
  • È uno sport mentale: “Il cervello è la parte del corpo che consuma di più di tutte le altre. Se sei tranquillo e rilassato i consumi diminuiscono. Per questo è importante il rilassamento in questo sport: ti permette di abbassare i battiti cardiaci e di gestire l’apnea meglio. Nell'Apnea moderna, infatti, molti atleti praticano discipline come lo yoga.” Fontana P.
  • È uno sport che non ha età: “Questa frase ha due valenze: la prima è che è uno sport che si può iniziare anche da adulti; la seconda è che si può gareggiare a livello agonistico anche quando non si è più ragazzini. Ci sono persone avanti con gli anni che gareggiano e compiono prestazioni che atleti più giovani faticano a eseguire!” Fontana P.



La psicologa dello sport di Orangogo ringrazia per la collaborazione Patrick Fontana, Istruttore e tecnico Federale di Apnea

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